martedì 25 ottobre 2016

Le cadute della sinistra

La giornata non è né bella né brutta, forse ideale per tentare un tragitto che sto evitando da tempo, che scartavo per il troppo caldo, ma in realtà, forse, lo evitavo per la paura di non farcela, oppure semplicemente per rendersi conto di non avere le forze necessarie? Ma se l’ho fatto più volte in un senso non capisco perché ho così tanto timore nel farlo nel senso opposto? Al limite mi fermo, oppure alterno la camminata alla corsa e non casca certo il mondo! O no? O superare i limiti è una necessità? Una esigenza per sentirsi in gamba, per essere forti e per nascondere gli anni? Spesso è l’esagerare che rovina ogni cosa, oltre alla stoltezza di non sapere dove sono i propri limiti!

Inizio la corsa con un breve tratto pianeggiante, quindi incontro subito la salita, che si allungherà per dodici chilometri su venti, e trovo tratti di pendenza che sembrano fatti apposta per tagliare le gambe anche ai giovani, figurarsi a vecchi presuntuosi e sembrano non finire mai! E più corri e più diventano ripidi. Mentre corri e la fatica ti appesantisce le gambe, ti chiedi se valga la pena farlo, ti poni traguardi minimi che cambi continuamente per importi a continuare; arrivi alla chiesetta e poi alla casa diroccata, quindi all’indicazione della trattoria e continui anche se ti pare che i polmoni siano dentro una strettissima gabbia toracica, che non permette loro di far entrare più aria! Sono sfinito, ormai prossimo a mollare e non mi accorgo che sono arrivato in cima…miseria!...sono forte non c’è che dire! Mi lancio giù per la discesa e riprendo un po’ la respirazione; mi gaso come un ragazzino e mi impongo di raggiungere e superare un gruppetto di ragazzi che stanno davanti a me, appena finita la discesa e iniziato il piano. Sembrano lì, ma che fatica per raggiungerli…li affianco…li supero…sparisce anche la fatica…sono troppo forte! Sento un ragazzo che dice agli altri di guardare il passo veloce e giovanile…non mi accontento…e ho voglia di esagerare e tento di saltare il bordo del marciapiede in riparazione e con la punta del piede urto in una delle tavole di legno che contengono la gettata di cemento e sto barcollando...tento disperatamente di tenermi in piedi, ma cado e cerco di salvare il cellulare che ho in mano (ce l’ho sempre in caso di bisogno!) e rovino in terra, ma non posso far vedere che sono a tutti gli effetti un appesantito uomo di sessantaquattro anni, quindi goffamente mi rialzo, ma cado di nuovo mandando in mille pezzi il cellulare e, soprattutto, spellandomi un ginocchio ed entrambe le mani. Non rimane che arrendermi e accettare che i giovani si occupino di un presuntuoso e vanitoso uomo che non solo voleva ingannare gli altri ma anche se stesso.
Lo confesso, pur dolorante ridevo e raccontando ai ragazzi il motivo della caduta mi sono trovato a ridere con loro…e stavo bene…ma sì…infondo cadere serve se rialzandoti provi piacere o se in qualche modo ti fa capire!

Tornando verso casa (naturalmente camminando!) ridevo al solo pensiero di quanto fossi simile (sono sempre stato di sinistra) a quella parvenza di sinistra (sempre che la si possa chiamare così!) che è il PD: negli anni ha combattuto, lottato per arrivare a guidare il Paese; arriva pure il sorpasso mettendosi insieme a ex di ogni genere; gli avversari sono meravigliati, temono il sorpasso e arrivano a invidiarli; ma la sinistra simil destra è vanitosa e vuole stravincere e imbarca tutti e tutto  e cade rovinosamente. Non accetta  il sorpasso dei nemici e tenta, barcollando, di reggersi e non importa a che costi e con che perdite; vincere è l’imperativo e se serve diventare qualcosa di diverso dalla sinistra va bene e se tutto va in mille pezzi va bene uguale e se serve un uomo al servizio della finanza non ha importanza. Sporchi ma vincenti; governare ad ogni costo, ripudiando morale e cultura di sinistra. Pensare che ci sono ancora italiani che credono che esista ancora il dualismo destra e sinistra, ma, soprattutto, sono convinti che l'attuale governo sia di sinistra!
La grande finanza ha trovato sistemi legali per arricchire, asservendo a se politici compiacenti e sperdendo, con la complicità di tutti, le grandi ideologie della sinistra, soprattutto per quanto riguarda la scuola, la sanità e il lavoro.
Mani pulite ha debellato un vecchio sistema di che "mangiava copiosamente", ma ne ha fatto entrare uno nuovo più organizzato, intelligente e spietato, che ha trovato un sistema accettato e legale per spolpare le persone, lasciando ai politici e propri compari di spartirsi le briciole delle tangenti. L'importante è che l'evasione fiscale rimanga non controllata, che si possano portare fuori dal Paese ingenti somme e che sia lasciata mano libera a banche e multinazionali.
Gli ideali di sinistra si sono persi quando il possesso, il comprare frenetico e l'avere sono diventati iil simbolo del successo e il metro di valutazione la notorietà acquisita. La sinistra simil destra ha partecipato coscientemente ad inculcare nella gente la cultura dell'arricchimento facile e solo i falliti e i vagabondi non riescono a raggiungerlo. O sei ricco o sei un fallito!
Il dualismo non è più destra o sinistra, ma ricco o povero, ma con l'allarmante  disattenzione , soprattutto tra i giovani,  che tale dualismo contrappone un pugno di ricchi ad un esercito di poveri o presunti ricchi. Il successo degli imbonitori politici è convincere che il successo è arrivare a far parte di quel "pugno", o meglio, regalare l'illusione di poterci riuscire!





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