venerdì 25 novembre 2011

Facciamo qualcosa di serio per i giovani!

Il professor Woland, su La città Invisibile, descrive come si potrebbe rendere il "sistema politico più sensibile agli interessi delle giovani generazioni", non dimenticandosi di rimarcare che la nostra società è governata da anziani in ogni ambito lavorativo. In Democrazia e gerontologia descrive un possibile metodo, il Demeny voting, di Paul Demeny, professore emerito di scienze politiche all'Università di Yale. Il caro professor Woland, che seguiamo con attenzione e passione, solleva la questione della rappresentanza e del futuro dei giovani, rilevandone l'importanza e l'urgenza, evidenziando quanto sia importante affrontare seriamente la questione, perché, per quanto si nasconda la testa o ci si bendi gli occhi, il futuro è loro! Si potrà sperare nel futuro del Paese solo se avremo preparato adeguatamente i giovani a governarlo e, soprattutto, ad amarlo.

mercoledì 23 novembre 2011

E i lavoratori pagano!

Una cosa è certa, per adesso a pagare sono solo i lavoratori. Si cambiano i governi, ossia, si alternano gli uomini ad amministrare, senza che i precedenti perdano niente. Si discute sul da farsi, si leggono ogni giorno i richiami della Ue e della Bce, si parla di bond, spread, borse, Fmi e i lavoratori languono e la povertà avanza. 
Mentre si studiano i sistemi per far fronte alla crisi e i partiti arrancano a studiare la migliore soluzione per rispondere alle richieste dei lavoratori, questi ultimi sono in balia degli eventi...sempre a loro contrari. Il senatore Ichino richiama il Pd a non rimanere immobile davanti alle scelte da fare per un un nuovo diritto del lavoro; Marchionne accelera i tempi per arrivare ad avere le condizioni a lui più consone per fare ciò che vuole nei suoi stabilimenti; l'onorevole Fassina si preoccupa di rispondere per le rime all'ad di Fiat e nel frattempo i lavoratori pagano.

lunedì 21 novembre 2011

Si potrebbe rompere la corda!

Purtroppo viviamo in un mondo di disoccupazione strutturale, dove nessuno si sente più sicuro e dove le competenze non garantiscono più un posto di lavoro. Oggi, nessuno può sentirsi più sicuro e non esiste azienda che assicuri un minimo di stabilità. Ci sono mille sistemi per portare tutto nell'antro dell'incertezza, snellimenti, ridimensionamenti o razionalizzazioni, che devono rispondere al Verbo dell'efficienza e della competitività. L'insicurezza regna costante nella vita dei lavoratori e se si devono fare sacrifici e a loro che vengono richiesti, pur di onorare gli impegni con gli azionisti. Questi investono soldi, quindi devono ottenere risultati, mentre i lavoratori devono mangiare e, santo Iddio, mangeranno meno! 

giovedì 17 novembre 2011

Il diritto all'equità e alla giustizia sociale

Nel suo discorso al Senato, il neo presidente del Consiglio, Mario Monti, ha detto che maggiore è l'equità e più accettabili saranno i provvedimenti, valutando quali conseguenze avranno sulle componenti della società, come i giovani e le donne.
Ribadisce simili concetti il ministro del welfare, Elsa Fornero, a "Radio anch'io", quando asserisce che risanamento e crescita  dovranno essere accompagnate da coesione sociale ed equità.
Non abbiamo esultato o applaudito all'insediamento del nuovo governo, perchè lo riteniamo un fallimento della politica (specie di una certa politica!), ma neanche gridiamo allo scandalo.

martedì 15 novembre 2011

Un po' di sole sul lavoro!

E' stato formato il nuovo governo e il nuovo ministro del lavoro, con delega delle Pari opportunità, è Elsa Fornero. Professore ordinario di Economia e studiosa dei sistemi pensionistici. Sostiene l'estensione del modello contributivo a tutti i lavoratori. Dal 2010 è ai vertici di Intesa Sanpaolo. Al nuovo ministro auguriamo un buon lavoro e ci aspettiamo da lei che sappia ridare dignità al lavoro e ai lavoratori. Siamo consapevoli che non sia possibile fare i miracoli, come, purtroppo, che ci sia bisogno di fare dei sacrifici per portare fuori dalle acque tempestose la barca-Italia, ma è altresì importante che il nuovo ministro sia consapevole che i lavoratori hanno già dato...e daranno ancora, purché ciò serva per un futuro di vita dignitosa per tutti.

domenica 13 novembre 2011

L'utopia del tempo libero

Nel giorno della sua uscita di scena, vogliamo ricordare un'infelice analisi del premier sulla crisi italiana:" Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi. La vita in Italia è la vita di un paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei con fatica si riesce a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni, i posti di vacanza nei ponti sono iper-prenotati ...". Un'analisi molto simile, nei contenuti e nei paragoni, fatta da Bettino Craxi nel 1983, a margine del primo rapporto redatto dalla Commissione di indagine sui temi della povertà. 
Nicola Amendola e Giovanni Vecchi hanno scritto un interessante articolo, Chi invita i poveri al ristorante?, su La Voce, mettendo in risalto come la "povertà degli italiani non interessa alla classe politica". Un fenomeno non solo di Berlusconi, ma che ha radici lontane e, comunque, comuni alla politica in generale.

mercoledì 9 novembre 2011

Signor Presidente, ha fallito!

Che giornata surreale! Tutti in attesa di vedere che farà il nostro beneamato presidente del consiglio e a leggere tutte le possibili opzioni del futuro. L'Italia sta sprofondando e noi rimaniamo a bocca aperta in attesa che il vecchio premier escogiti una delle sue patetiche trovate, tanto per sopravvivere. Noi continuiamo ad essere convinti che dica il falso quando asserisce di volersi dimettere e che il suo ultimo atto vorrebbe essere quello di mantenere gli impegni presi con la Ue. Noi siamo convinti che il suo obiettivo è l'utilizzo del maxiemendamento (una vera macelleria sociale) per vari motivi: l'ultimo tentativo di far passare leggi o leggine per interesse personale, prima di andarsene; nel caso in cui l'opposizione votasse la legge, si riterrebbe sicuramente il "salvatore" e non crediamo proprio che non lo faccia pesare successivamente; qualora l'opposizione non lo votasse, sicuramente sarebbero degli irresponsabili, da additare alla Nazione e all'Europa.

E' difficile essere uomini

Molti anni fa Sigmund Freud, nella sua opera Il disagio della civiltà,  scriveva: " L'uomo civile ha barattato una parte della sua possibilità di felicità per un po' di sicurezza". Oggi, forse, se vedesse i poveri e i precari, non parlerebbe di baratto, perché non è data loro né la felicità e né, tanto meno, la sicurezza.
L'economia, toltasi le catene della politica, e sempre più globalizzata, produce sempre maggiori differenze di ricchezza e di reddito fra i più poveri e i più ricchi, emarginando ampie fette di popolazione, costringendole a vivere in povertà, miseria e indigenza.

domenica 6 novembre 2011

Etica del lavoro o etica della vita?

Ogni tanto ci piace ripercorrere il pensiero su lavoro e d'intorni dei grandi maestri, come Zygmunt Bauman, verificarne la tragica attualità e dare un modesto suggerimento a leggere libri di elevato valore. L'intento, volutamente non velato, è quello di dire ai giovani, e anche ai meno giovani, come dovrebbe essere strutturata una società in cui dovrebbe regnare la giustizia sociale.
L'intero post non è assolutamente opera nostra, anche se non virgoletteremo le parole dell'autore, e qualora vi fossero anche nostre considerazioni, sono derivate dal suo pensiero, per cui sono solo opera sua, assumendoci la responsabilità di eventuali cattive interpretazioni non ascrivibili all'autore. La parte di testo che andiamo a saccheggiare e sintetizzare è  tratta da  Lavoro, consumismo e nuove povertà, di Zygmunt Bauman.

venerdì 4 novembre 2011

Senza poveri e disoccupati...l'Italia è benestante!

Il Presidente Napolitano dichiara che l'Italia sta attraversando una grave crisi, forse la più grave in assoluto e il nostro premier, nella conferenza stampa a margine del G-20, dichiara: "L'Italia è un paese benestante, i consumi non sono diminuiti, i ristoranti sono pieni, sugli aerei a fatica si trovano posti, e anche le mete delle vacanze sono piene [...] siamo un'economia forte, la terza d'Europa e la settima del mondo, la vita in Italia è quella di un paese benestante".
E' stato obbligato a scrivere una lettera di intenti; gli hanno dato la fiducia perché non avevano alternativa, pena la crisi avrebbe toccato l'intera Europa; è stato quasi commissariato; gli stanno scappando deputati, con il rischio di non avere più la maggioranza; il Paese sta attraversando uno dei maggiori periodi di tensione che noi ricordiamo; non c'è nessun sintomo di crescita e il lavoro è agonizzante; i giovani stanno invecchiando mantenendo la caratteristica tipica dei giovani, la disoccupazione...e Lui, il nostro presidente del Consiglio, offre al mondo intero un suo parametro di ricchezza del Paese.

martedì 1 novembre 2011

Non è indignazione...è rabbia profonda!

Mentre discutiamo quale sia il Pd che vogliamo e chi sia guidarlo; mentre assistiamo allo scontro generazionale, fra giovani e vecchi, e ideologico, fra i giovani stessi; mentre decidiamo chi sarà il giovane migliore, Renzi, Civati, Seracchiani, Gasparotto o chissà chi altro; e mentre gli economisti del Pd, Ichino e Fassina, si contendono quale sia il miglior disegno di legge per garantire il lavoro, l'Istat ci propina ancora dei dati allarmanti : i disoccupati a settembre sono 2 milioni e 80mila, un +3,8% rispetto ad agosto (76mila unità in più); i giovani della fascia di età 15-24 sono saliti dal 28,0% di agosto al 29,3% di settembre. Pure l'Ocse lancia l'allarme sul rischio di recessione dell'occupazione. Quisquiglie, davanti ai problemi di un governo ormai alla canna e un'opposizione che sopravvive con dosi massicce di flebo.