lunedì 30 maggio 2011

Vinti e senza l'onore delle armi

Quando vediamo in televisione i duellanti stringersi la mano dopo un appassionante competizione ci da un certo piacere, perché lo scontro, per quanto appassionato e forte, non deve mai scendere a livello di odio o rancore. Due pugili si danno un'infinità di pugni, ma sono privi di odio e pieni di ardore sportivo, quindi è normale che il vincitore vada ad abbracciare il vinto, magari congratulandosi di essere stato un valido avversario.

domenica 29 maggio 2011

La lettera di Marchionne ai dipendenti

L'operazione Chrysler è un successo personale dell'ad della Fiat e, com'è d'obbligo dei più validi imbonitori, se ne deve dare ragione a chi, in Italia, guarda questi movimenti con una certa apprensione: i dipendenti. 
Premettendo che l'operazione è un semplice passaggio finanziario e tecnico, si lancia in frasi altisonanti e di grande effetto, tanto per caricare l'ambiente "vogliamo che l'azienda diventi non la più grande, semplicemente la migliore".

sabato 28 maggio 2011

Signora Marcegaglia, ma di cosa stiamo parlando?

Secondo Emma Marcegaglia l'Italia ha perso dieci anni  in termini  di minore competitività e di mancata crescita e chiede che la politica si concentri sulle priorità della "stabilità dei conti pubblici" e della "crescita economica". Serve un programma di riforme strutturali: le liberalizzazioni e la riforma della pubblica amministrazione. L'Italia ha bisogno di "più mercato" ed è ancora in fase di attesa la legge sulla concorrenza, che doveva essere varata un anno fa. Inoltre suggerisce di utilizzare la leva fiscale, come potente incentivo per rilanciare lo sviluppo. Auspica un accordo condiviso sulla rappresentanza e sulla esigibilità dei contratti, in quanto "servono regole che, per la governabilità delle aziende e per la tutela stessa dei lavoratori, sanciscano che un accordo firmato dalla maggioranza vale per tutti".

mercoledì 25 maggio 2011

Non serve cervello per mandarli a casa!

Diventa impossibile parlare di lavoro quando il Sultano di Arcore tenta di articolare cose sensate da offrire ai propri elettori. Dice e smentisce nello stesso tempo, promette e ritratta, descrive scenari apocalittici se vince l'estrema sinistra (al di là di lui c'è solo gentaglia che fa uso di droghe, alcool, uccide bambini, corrotti, mussulmani terroristi  e tutta un'accozzaglia di deficienti che non capiscono il suo "verbo").

martedì 24 maggio 2011

Tremonti e il pensiero padano

Sacconi, ministro del nostro governo, e amico di Tremonti dice che "senza ripresa e nessuna maggiore produzione di ricchezza una parte della popolazione potrebbe ritrovarsi sotto il livello di povertà ed ovviamente dobbiamo evitarlo". Persino Sacconi se n'è accorto!
Il rapporto Istat presenta una situazione dell'Italia a livello di disastro, con circa un quarto degli italiani ( 24,7% della popolazione, più o meno 15 milioni) che "sperimenta il rischio  di povertà o di esclusione sociale". Un dato superiore alla media europea, che è del 23,1%


lunedì 23 maggio 2011

L'imbarazzante declino della destra

E' veramente imbarazzante leggere giornali e blog in questi giorni, per non parlare di Facebook, dove appaiono scritti, video e foto delle mascalzonate che la destra sta facendo in modo talmente infantile, che ci chiediamo chi sia il lucido pensatore di tali strategie. Com'è pensabile che un adulto possa immaginare di fare certe stupidaggini e pretendere che siano credibili per le persone normali: room e drogati che infastidiscono i passanti e dichiarano di votare per Pisapia; la mamma di un consigliere comunale aggredita da sostenitori di Pisapia e poi sbugiardata da testimoni, cose di uno squallore unico!

domenica 22 maggio 2011

Una seria politica del lavoro

Leggevamo le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in occasione della commemorazione del giuslavorista Massimo D'Antona diceva:"Oggi più che mai occorre un diritto del lavoro inclusivo ed equo, attento alla tutela dei diritti della parte più debole contrattualmente e alla riaffermazione rigorosa dei relativi doveri per salvaguardare insieme crescita economica e coesione sociale". 
Qualche giorno prima, leggevamo quanto scriveva il Direttore Generale dell'Ilo, Juan Somavia, circa la discriminazione sul lavoro: "periodi di difficoltà economica costituiscono un terreno fertile per la discriminazione nel lavoro e, più in generale, per le società stesse".








sabato 21 maggio 2011

Pisapia e lo "charlottiano dittatore"

Ci sono momenti in cui è necessario mettere da parte il bon ton, le buone maniere e rispondere per tono all'arroganza e alle falsità lette, per incapacità di parlare a braccio, davanti a 5 Tg : Tg1- Tg2-Tg4-Tg5- Studio Aperto. Arriva il momento in cui è necessario che le persone si rendano conto di essere governate da una branca di energumeni che utilizzano il potere  a scopo personale e, ogni volta che si sentono minacciati nei loro interessi, scagliano infamie, mascalzonate, bugie e promesse che non sono riusciti a mantenere nei lunghissimi anni in cui non hanno governato, convinti che gli elettori siano una branca di deficienti.

venerdì 20 maggio 2011

Un Tremonti al giorno...leva la politica di torno!

Sarà capitato a tutti di "odiare" l'autore di un articolo, reo di aver scritto un ottimo articolo prima di voi e su un argomento  sul quale avevate mille cose da dire...e lui le ha dette tutte e in poche righe! Le stesse vostre cose e su una rivista importante come "La rivista Il Mulino". L'autore in questione, Gianfranco Viesti, deve avere pazienza, ma dovrà sopportare la nostra invidia e un tantino di sano odio, perché siamo obbligati a citarlo come fonte, per non rischiare di perdere i due unici lettori (tolto il figlio di chi scrive, forse la nuora e altri 2-3 loro amici) conquistati in quattro mesi di duro lavoro.

mercoledì 18 maggio 2011

Giochiamocela fino in fondo

Abbiamo atteso un paio di giorni prima di scrivere questo post, perché chi scrive non è uno studioso o fine osservatore della politica, ma solo un appassionato tifoso della sinistra, ma non un ultras. Quello che è avvenuto nella prima tornata elettorale delle amministrative è come una partita di calcio, nella quale la tua squadra sta vincendo nel primo tempo di stretta misura contro un avversario in evidente crisi.  Ma c'è sempre il secondo tempo della partita e non ci riferiamo solo ai ballottaggi, che, per quanto importanti,  non cambiano più di tanto l'appassionante rinascita della sinistra, salvo che non si perdano i ballottaggi nelle città nelle quali siamo in vantaggio (si veda Milano), ma allora non si avrebbe più storia! Allora dovremo riconoscere la forza dell'avversario o la debolezza delle nostre idee.

domenica 15 maggio 2011

L'economia sommersa...ma non troppo.

Accanto all'occupazione instabile e discontinua, con contratti a termine ma gestiti da leggi, esiste tutta quella instabilità e discontinuità in cui non esiste di fatto un contratto, ovvero è solo verbale o implicito: in pratica si tratta, come ricorda Gallino, di "quell'universo parallelo di lavori flessibili costituito dall'economia sommersa, che per sua natura non è regolato né regolabile". Universo parallelo in cui lavorano milioni di persone assoggettate all'arbitrarietà del datore di lavoro, che stabilisce le ore da far fare, che modula l'entità del salario a suo piacimento, che decide se e quando assumere o licenziare. Milioni di persone che all'instabilità del lavoro uniscono l'assoluta mancanza di diritti. Secondo Gallino, è talmente forte la connessione e l'intreccio fra l'economia regolare e quella sommersa che, ove quest'ultima dovesse mancare, l'economia regolare entrerebbe in crisi entro breve tempo.

venerdì 13 maggio 2011

La società flessibile

Sembra che la flessibilità sia diventata parte integrante della vita degli individui. Si parla di uomo flessibile, lavoro flessibile, tempo flessibile e, per certi versi, ci stiamo avviando verso una società flessibile, sempre attiva per tutte le ore della giornata e per tutti i giorni della settimana, dove il tempo non ha più senso, perché non esistono più pause che ne delimitano i confini. Pause necessarie, che separano il tempo del lavoro dal tempo di non-lavoro, tempo per la famiglia e tempo per la comunità.

Ci toglieranno anche l'aria.

Volevamo parlare dell'economia tedesca, che sta marciando ad un ritmo sostenuto e che necessita di mano d'opera per coprire i posti di lavoro disponibili: nel primo trimestre di quest'anno oltre un milione di posti, con una crescita di 400 mila rispetto all'anno scorso. E sempre sullo stesso articolo di Rassegna.it si legge che ci sono offerte, sul piano nazionale, per 47 mila ingegneri. Che soddisfazione sapere che il nostro vicino potrebbe dare lavoro ai nostri ragazzi...visto che la nostra bassissima natalità è comunque più alta della possibilità di occupazione.

domenica 8 maggio 2011

La precarietà e la sinistra precaria

Talvolta ci chiediamo se non valga la pena di parlare di musica, calcio, cucina o giardinaggio, anziché curarci del lavoro, dei giovani precari, della povertà nel mondo o delle disuguaglianze sempre più marcate. Girando fra blog, quotidiani e siti per leggere e informarci ci si imbatte in notizie particolari, esilaranti, tragiche e, chissà perché, ce ne sono alcune che ci colpiscono in modo particolare. E ci rimangono in testa per giorni, fino a quando decidiamo di scriverla e commentarla, quasi a voler condividere con gli altri  una pena troppo pesa per noi soli. Ma ci facciamo scrupolo di una notizia, infondo minore, rispetto a quella delle decine di migranti annegati o dispersi nel tentativo di avere una vita migliore; oppure della morte di alcuni operai sul posto di lavoro. Non fai in tempo a metabolizzare una tragedia che scoppia un dramma.




mercoledì 4 maggio 2011

E' il tempo della consapevolezza.

Abbiamo festeggiato il 1° maggio, accompagnato da polemiche e valutazioni più o meno positive sulla validità dello stesso e sull'importanza della data, ma non importa, l'abbiamo festeggiato. E adesso? La facciamo rimanere una data simbolo o la prendiamo come punto di partenza per una consapevole e forte convinzione di dover fare qualcosa per riportare il lavoro ad essere componente essenziale, forse centrale, per la persona? Vogliamo attendere che siano distrutti tutti gli architravi che sorreggono la dignità del lavoro, il rispetto per il lavoratore e, soprattutto, quel minimo di welfare, che oggi chiamarlo così si offende il buon senso?

lunedì 2 maggio 2011

Lavoro flessibile e vita precaria

Il termine precarietà non connota la natura del singolo contratto atipico, ma la condizione sociale e umana che deriva da una sequenza di essi nonché la probabilità sempre più elevata a mano  a mano che la sequenza aumenta di non poterne più uscire. E' indubbio che i lavori flessibili comportano costi rilevanti a carico dell'individuo, che si ripercuotono sulla famiglia e sulla comunità e per quanto si tenti di dimostrare che una gran parte degli individui sembri averli metabolizzati o addirittura graditi, non possiamo far  finta di pensare che non sussista, comunque , il problema.